Valentina e la piccola Beatrice

Alla fine di giugno è arrivata Beatrice, il dono e la gioia più grande della nostra vita!

Dopo una decina di giorni dalla nascita però siamo passati dalla felicità alla disperazione…la nostra piccolina piangeva in continuazione e non dormiva mai ne’ di giorno ne’ di notte…dopo 2 mesi così eravamo allo stremo delle forze fisiche e soprattutto molto provati a livello emotivo.

Il pediatra continuava a dire…sono colichette, non preoccupatevi, passeranno…ma nulla sembrava darle sollievo e piangeva, piangeva senza dormire mai e noi continuavamo a chiederci…possono le colichette giustificare una simile inquietudine giorno e notte, cosa possiamo fare per aiutarla?

Poi un giorno mio marito ha deciso di chiamare Virginia che è entrata in punta di piedi nella nostra casa approcciandosi a noi e alla nostra piccolina con delicatezza, sensibilità, professionalità e passione.

Virginia ci ha dato fiducia e ci ha fatto capire che gli errori stavano nelle piccole cose e che tutto era risolvibile senza grandi stravolgimenti e soprattutto ci ha fatto comprendere che solo se noi avessimo ritrovato la serenità avremmo potuto trasmetterla a Beatrice.

E così, inaspettatamente, giorno dopo giorno le cose sono migliorate…i pugni chiusi e nervosi di Beatrice si sono ammorbiditi e la fronte corrucciata ha lasciato spazio a grandi sorrisi.

Siamo felici di aver capito che avevamo bisogno di aiuto e siamo stati fortunati ad incontrare VIRGINIA!!!

Grazie Virgi!!!

Nora

Nessuno ti prepara quando diventi mamma o quantomeno nessuno ti prepara abbastanza alla profondità di emozioni che ti travolge e a tutto quello che il bimbo si aspetta da te, si lui si aspetta che tu sia preparata un po’ a tutto perché lui è talmente indifeso e inerme che conta su di te e quindi tu presa alla sprovvista su chi puoi contare?

Virginia è stata una persona che in punta di piedi mi ha regalato quel sollievo e quelle certezze che mi hanno risollevato in un momento in cui tutti parlavano ma nessuno con cognizione e competenza, e non dimenticherò mai quella spremuta d’arancia che mi preparò, quasi un elisir di pace e serenità, proprio per dire, non ti preoccupare qui ci sono io che penso a te, grazie ancora di tutto !

Nora

La storia di Andrea

La storia di Andrea

Virgy Poppins

Virgy Poppins

Era la metà di gennaio del 2017. L’ennesima mattina che al risveglio di mio marito dicevo “io non ce la faccio più”. Ero arrivata dopo 1 mese e mezzo di vita del piccolo Andrea al vero annullamento umano, dormendo per più di un mese circa 2-3 ore al giorno. Dalla grande gioia dell’arrivo del piccolo e stupendo Andrea (molto voluto specialmente dopo 2 precedenti gravidanze negative) ero passata a vivere momenti di disperazione e stanchezza. Avevo i nervi a fior di pelle.

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Valeria ed il piccolo Niccolò

Il mio incontro con Virginia è stato proverbiale, da subito mi sono sentita a mio agio ed ho lasciato che lei mi consigliasse e mi aiutasse a capire come comportarmi con il mio piccolo.

I risultati sono arrivati immediatamente..

Sono davvero contenta di aver fatto questa esperienza!

Valeria ed il piccolo Niccolò

Aglaia e la piccola Vera.

Quando ho chiamato Virginia (trovata su internet dal mio compagno) cercavo e speravo di trovare (sperando che esistesse) la traduttrice simultanea di mia figlia che mi insegnasse come interpretare i suoi pianti, i suoi movimenti, le sue espressioni.

E nei commenti che leggevo nel suo blog dove scrivo ora, cercavo conferme del fatto che stavo per chiamare la persona giusta.

Quasi tutti i commenti però non parlavano di questa qualità magica (esistente?????) ma citavano la parola FIDUCIA.

Sapevo di sentirmi inadeguata come madre.

Un ruolo protagonista che ancora (mia figlia adesso ha 5 settimane) ha bisogno di maggiore definizione ma che senz’altro Virginia mi ha aiutato a riconoscere.

Virginia non mi ha tradotto mia figlia ma mi ha aiutato a sintonizzarmi con la mia innata capacità, in quanto madre, di entrare in rapporto a lei e questa nuova situazione.

Mi ha aiutato, e spero continui a farlo, a legittimarmi nel ruolo di madre e nelle mille e controverse e contraddittorie emozioni che questo ruolo e questo legame, generano.

Mi ha, con forza e costanza, smorzato e levigato le mie tendenze drammatiche che tenderebbero a vedere tutto con apprensione.

Mi ha vietato di colpevolizzarmi per i mille motivi per cui mi sarei colpevolizzata e soprattutto è stata, ed è, disponibile concretamente con consigli, scambi e consulenze.

Insomma a me e alla famiglia che sto creando, è servita molto.

Ha però un difetto.

Vorresti rapirla e portartela fissa dentro casa!

Aglaia e la piccola Vera.

Il sonno del neonato: attenzione ai tempi.

Il sonno del neonato: attenzione ai tempi.

Durante quest’anno 2016, appena trascorso, ho affiancato molte mamme, ho ascoltato tante problematiche di genitori in difficoltà per il sonno dei bimbi, disturbato, alle volte assente, e non sto parlando solo di bimbi più grandi di otto o dieci mesi, ma anche di neonati, per cui bimbi di 40 giorni.

Neonata e papàMamme con una grande stanchezza e tanta fragilità dovuta alla mancanza di sonno, il  racconto è sempre lo stesso, lo allatto e lui si addormenta, poi aspetto che dorma profondamente e tento di metterlo in carrozzina o nel lettino e lui come tocca il materasso si risveglia e grida come lo avessi abbandonato nudo sotto un ponte.

La scorsa settimana una mamma mi confidava sono ostaggio del mio bimbo che dorme solo attaccato a me nel lettone dalle 20.30 della sera alle 6 del mattino, se tento anche solo per pochi minuti di andare a fare la pipì piange e rimane sveglio per tre ore ed io non ce la faccio più, dopo sei mesi di questa storia sono esausta.

Però quando non ci sono e di pomeriggio c’è la signora che mi dà un aiuto lui dorme nel suo letto.

Allora la domanda sorge spontanea, perché tutto questo? Dove si è sbagliato? Ma sopratutto come fare?

Per prima cosa qualsiasi azione andate a fare chiedetevi se siete convinta di farla, perché ancora prima di voi il vostro bimbo sa se siete capaci e convinti di farla, altrimenti non ce la farete mai.

Se si pensa: “ci provo e poi vediamo se funziona”; non andrà a buon fine sicuro! Statene certe.

Voglio fare questa cosa perché questo è il suo bene ed è per la sua autonomia. Questo vi darà forza e il bimbo lo comprenderà.

Poi, un’altra cosa di estrema importanza e che viene sempre disattesa, è il fatto che i neonati, ma anche i lattanti, cioè i bimbi di tre quattro mesi, ma anche quelli di sei o sette mesi, dopo un poco che sono svegli hanno bisogno di andare nel loro lettino o nella loro culla a dormire.

Aspettare che il neonato o il bimbo piccolo ci dia il segnale che è stanco è già tardi per la gran parte di loro; poi non riuscirà a dormire perché è andato oltre.

Provate a pensare a voi, quando siete più stanche avete più difficoltà ad addormentarvi e poi riposate male.

Per i bimbi accade la stessa cosa, ma portata all’ennesima potenza.

Mettiamo nella culla o nel lettino, non dentro la carrozzina, il bimbo quando è ancora sveglio, facendogli sentire la nostra presenza con una canzoncina, un massaggio, mettiamo intorno a lui qualcosa che lo faccia sentire protetto coccolato, offriamo un dudu’, cerchiamo di fare sempre le stesse azioni, una “coccolina” che gli faccia riconoscere il momento, ma sopratutto facciamo attenzione al tempo, a non andare oltre.

Molte volte capita che fino ad un attimo prima gioca, ride dei nostri giochi e un minuto dopo grida come se non ci fosse un dopo.

Attenzione ai troppi stimoli insomma.

Quando mi chiamano e vado, e a volte intervengo, ed il bimbo si addormenta facilmente, le mamme mi chiedono, ma come hai fatto? Non c’è magia, non c’è nulla di inconsueto o strano in ciò che faccio, ma solo credo in quello che faccio ed osservo il bimbo per comprendere i suoi messaggi.

Cerco di non andare oltre la soglia di stanchezza e mi dedico esclusivamente a lui facendo in modo che il piccolo comprenda che sono lì per lui e con lui anche se non in braccio o tanto meno al seno.

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